Il premier Netanyahu stamattina ha detto che Hamas sta rinnegando parte dell’accordo per la tregua. Il governo ha rinviato la riunione per discutere la tregua. Ottantuno morti stamattina nella Striscia: Israele ha colpito Gaza con raid intensi prima dell’alba, poche ore dopo l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. L’annuncio dell’intesa era stato dato alle 18 di ieri, ora italiana, dal presidente eletto degli Stati Uniti Trump: “Un accordo epico, realizzabile solo grazie alla mia vittoria. Joe Biden: “Uno degli accordi più difficili della mia vita, frutto di molti mesi di intensa diplomazia”, ha detto il presidente, mentre migliaia di persone già festeggiavano in tutta Gaza.
Netanyahu cerca di placare Smotrich con accordo su Hamas
Il primo ministro Benjamin Netanyahu sta per tenere il suo sesto incontro in due giorni con il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich per convincere il leader del partito della coalizione del sionismo religioso a non lasciare il governo per l’accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi. Lo riferisce Channel 12 secondo quanto riporta Times of Israel. Secondo l’emittente il governo potrebbe adottare una decisione separata per evitare le dimissioni annunciate dal ministro affermando che la guerra contro Hamas non finirà prima che il movimento venga distrutto militarmente e in termini di capacità di governo. Una decisione che potrebbe definire un nuovo obiettivo di guerra: distruggere il terrorismo in Cisgiordania. Channel 12 valuta che anche se Smotrich e il ministro di estrema destra Itamar Ben Gvir votassero contro l’accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi, questo verrebbe comunque approvato sia dal gabinetto di sicurezza che dall’intero gabinetto. Ma Ben Gvir potrebbe far uscire il suo partito dalla coalizione.
Media, a breve dichiarazione di Ben Gvir: “Si è dimesso”
Itamar Ben Gvir si appresta a rilasciare una dichiarazione pubblica alle 21 ore locali. Lo riporta il sito ‘Walla’ citando lo stretto collaboratore di Netanyahu Natan Eshel, secondo cui il leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit e Ministro della sicurezza nazionale israeliano “si è dimesso”.
Capo di stato maggiore dell’esercito israeliano incontra le truppe nel nord di Gaza
Il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, generale Herzi Halevi, è andato in visita alle truppe della Brigata Nahal a Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Secondo l’esercito – citato dal ‘Times of Israel – Halevi ha informato le truppe sulle attività a Gaza nei prossimi giorni, in vista di un prossimo cessate il fuoco con Hamas.
Houthi, attaccheremo Israele se violerà cessate il fuoco
Gli Houthi, i ribelli filoiraniani che controllano buona parte dello Yemen, hanno annunciato che attaccheranno Israele se non rispetterà l’accordo di cessate il fuoco con Hamas. “Osserveremo l’applicazione dell’intesa e se ci saranno violazioni da parte di Israele, massacri o attacchi saremo pronti a fornire sostegno militare al popolo palestinese”, ha dichiarato il capo dei ribelli, Abdulmalik al-Houthi, in un discorso televisivo. “Il nemico israeliano ha fallito nel raggiungere i suoi obiettivi chiari e dichiarati, e ha fallito miseramente nel recupero dei suoi prigionieri senza un accordo di scambio”, ha aggiunto al-Houthi, secondo il quale Usa e Israele sono stati “costretti” ad accettare la tregua.
Ministero Difesa israeliano si prepara a rilascio ostaggi
Il ministero della Difesa israeliano ha affermato di prepararsi al rilascio degli ostaggi dalla Striscia di Gaza nell’ambito dell’imminente cessate il fuoco con Hamas. Il ministro Israel Katz – riporta il Times of Israel – e il direttore generale del ministero, Eyal Zamir, hanno tenuto oggi una valutazione con funzionari del ministero, dell’Idf e del Cogat nell’ambito di tali preparativi. Katz e Zamir “hanno ordinato che tutte le capacità del ministero siano rese disponibili per attuare l’accordo di rilascio degli ostaggi, accogliere gli ostaggi che tornano e sostenere le loro famiglie”, si legge in una dichiarazione.
Fonti, si lavora per riaprire il valico di Rafah
Una fonte della Sicurezza egiziana ha riferito che sono in corso lavori per riaprire il valico di Rafah e riprendere così l’ingresso degli aiuti umanitari attraverso questo passaggio di confine tra l’Egitto e la Striscia di Gaza. Lo fonte ha precisato che “sono state impartite istruzioni per riaprire il valico”. Dal canto suo una fonte della Mezzaluna Rossa ha dichiarato all’ANSA che “600 camion di aiuti” sono pronti a entrare a Gaza immediatamente dopo la riapertura del valico. La fonte ha aggiunto che una “delegazione americana” è sul posto per seguire la preparazione del convoglio.
Oms, 10 miliardi dollari per ricostruire sistema sanitario Gaza
Secondo una valutazione iniziale dell’Organizzazione mondiale della sanità, nei prossimi cinque-sette anni saranno probabilmente necessari almeno 10 miliardi di dollari per ricostruire il sistema sanitario di Gaza. “Le necessità sono enormi”, ha detto il rappresentante dell’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite nei territori palestinesi, Rik Peeperkorn.
Media, Smotrich chiede garanzie scritte su ripresa guerra
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha chiesto garanzie scritte al primo ministro, Benjamin Netanyahu, sul fatto che le Idf riprenderanno la guerra una volta conclusa la prima fase dell’accordo. Lo riferisce l’emittente israeliana Canale 12.
Hamas, l’intero accordo verrà firmato questa sera
Una fonte di Hamas ha dichiarato questa sera al sito d’informazione palestinese Shebakt Quds che tutte le controversie e le interpretazioni che Israele ha suscitato riguardo ad alcune clausole dell’accordo sono state risolte. L’intero accordo verrà firmato questa sera. Lo riferisce Walla.
Hamas conferma, risolte divergenze con Israele
Hamas ha confermato che le divergenze con Israele sull’accordo per il cessate il fuoco sono state risolte.
Leader Houthi: “Israele ha fallito miseramente a Gaza”
Israele ha “fallito miseramente” nella sua campagna militare a Gaza. Lo ha dichiarato il leader dei ribelli houthi, alleati dell’Iran e sotto il cui controllo ci sono ampie zone dello Yemen, tra cui la capitale Sanàa, all’indomani dell’annuncio dell’accordo tra Israele e Hamas. “Il nemico israeliano non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi dichiarati e chiari, e ha fallito miseramente nel recuperare i suoi prigionieri senza un accordo di scambio”, ha affermato Abdulmalik al-Huthi in un discorso televisivo, insistendo sul fatto che Israele e gli Stati Uniti sono stati “obbligati” ad accettare il cessate il fuoco.
Domani il governo israeliano voterà per approvare l’accordo
Il governo israeliano si riunirà domani per approvare l’accordo di cessate il fuoco con Hamas, dopo che a Doha sono stati smussati anche gli ultimi punti di frizione.
Macron chiama bin Salman: Pieno sostegno a governo forte libanese
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ed il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, hanno indicato la loro disponibilità a fornire “pieno sostegno” alla formazione di un “governo forte” in Libano. Lo ha riferito l’Eliseo dopo un colloquio telefonico tra i due leader e alla vigilia della visita a Beirut del presidente francese.
Nel corso della telefonata – avvenuta ieri – Macron e Mbs hanno sottolineato che “avrebbero dato il loro pieno sostegno alle consultazioni condotte dalle nuove autorità libanesi in vista della nomina di un governo forte, capace di riunire la diversità del popolo libanese, di garantire il rispetto del cessate il fuoco tra Israele e Libano e realizzare le riforme necessarie per la stabilità e la sovranità del Paese”, ha aggiunto la presidenza francese.
Axios: risolte tutte le questioni in sospeso, accordo fatto
Sono state risolte tutte le questioni che erano rimaste in sospeso tra Israele e Hamas relative all’intesa sul cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi e “l’accordo ora è fatto”. Lo ha dichiarato una fonte statunitense citata su X dal giornalista di Axios, Barak Ravid.
Blinken, ‘ci aspettiamo che l’accordo Gaza parta domenica’
“Ci aspettiamo che l’accordo Gaza parta domenica”. Lo ha detto Antony Blinken in un briefing con la stampa al dipartimento di Stato. Il segretario è stato interrotto da una manifestante che ha accusato l’amministrazione Biden di “genocidio a Gaza”. (
Media: sforzi in corso per accelerare l’entrata in vigore della tregua
“I mediatori stanno compiendo degli sforzi per l’entrata in vigore dell’accordo per cessate il fuoco nella Striscia già da domani pomeriggio”. Lo riporta la Tv saudita all-news Asharq, citando una fonte informata sui negoziati. L’intento, sostiene la fonte “è garantire il successo dell’accordo, soprattutto alla luce dell’escalation israeliana nella Striscia di Gaza”. Secondo i termini dell’intesa tra Israele e Hamas, raggiunta ieri dai mediatori Qatar, Egitto e Stati Uniti, l’attuazione della prima fase del cessate il fuoco inizierà domenica 19 gennaio.
Brugate al Qassam: “Israele mette a rischio ostaggi prossimi al rilascio”
L’ala militare di Hamas, le Brigate Ezzedine Al-Qassam, avverte Israele che i continui raid ed attacchi su Gaza dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco mettono a rischio gli ostaggi vicini alla liberazione. “Ogni aggressione ed attacco a questo punto da parte del nemico rischia di trasformare la libertà di un prigioniero in una tragedia”, ha scritto il gruppo su Telegram. Senza fornire ulteriori dettagli, il portavoce Abu Obeida, parla di un attacco sferrato contro un luogo in cui si trovava una delle donne destinate ad essere rilasciate “nella prima fase del cessate il fuoco”.
Idf: attaccati 50 obiettivi di Hamas
L’esercito israeliano ha attaccato “circa 50 obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza” nelle ultime 24 ore. Lo fanno sapere le stesse IDF.
“L’aeronautica militare ha attaccato circa 50 obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore”, ha affermato l’esercito in una nota. “Tra gli obiettivi attaccati figurano membri delle organizzazioni terroristiche Hamas e Jihad islamica, infrastrutture militari, depositi di munizioni, postazioni di lanciarazzi, siti di produzione di armi e posti di osservazione”, si legge nella dichiarazione.
Idf, ucciso membro Hamas che aveva partecipato a massacro ‘rave’
Un membro di Hamas che aveva partecipato al massacro al festival musicale ‘Nova’ durante l’attacco del 7 ottobre 2023, è stato ucciso in un attacco aereo notturno nella Striscia di Gaza. Lo afferma l’esercito spiegando che si tratta di Muhammad Hashem Zahdi Abu al-Rous delle forze di élite Nukhba. Secondo l’Idf gli attacchi dei giorni scorsi hanno eliminato diversi altri membri di Hamas e della Jihad islamica palestinese.
Card. Pizzaballa, a Gaza gente incredula per tregua
“Siamo tutti felici. La gente a Gaza è ancora incredula”. Così il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, ai media vaticani dopo l’annuncio della tregua tra Israele e Hamas. Il cardinale Pizzaballa ha aggiunto: “Sappiamo che la situazione è ancora molto fragile, rimangono alcune tensioni, ma questa era comunque una svolta necessaria e di cui avevamo bisogno. La speranza è che questo sia il primo passo e che ora si apra un contesto che porti a prospettive nuove e risolva il conflitto attraverso il negoziato. La pace vera, purtroppo, avrà bisogno di tempi più lunghi: la fine della guerra non è la fine del conflitto”.
Haaretz: nessun progresso nei colloqui per colmare distanze tra Israele e Hamas
Finora non ci sono stati progressi nei colloqui in Qatar, nel tentativo di colmare le distanze tra Israele e Hamas. Lo hanno riferito ad Haaretz fonti secondo le quali non è previsto che Netanyahu convochi il governo finché la crisi non sarà risolta, il che ritarderà l’attuazione del cessate il fuoco. L’ufficio del primo ministro israeliano ha affermato che Hamas sta contestando l’autorità di Israele di porre il veto sul rilascio di un certo numero di prigionieri classificati come assassini di massa e considerati “simboli del terrore”.
Ue: “Nessun ruolo politico per Hamas, pronti a sostenere l’Anp”
“L’Unione Europea è pronta ad aiutare l’Autorità Palestinese ad acquisire legittimità attuando riforme adeguate. Ciò comporterà ovviamente aiutare l’Autorità Palestinese innanzitutto a mantenere la sicurezza e anche a considerare la governance a Gaza. È chiaro che Hamas non può più svolgere un ruolo di rappresentanza politica, quindi dobbiamo garantire un buon coordinamento”. Lo ha detto la commissaria europea alla gestione delle crisi Hadja Lahbib in un’intervista a un gruppo di media internazionali, tra cui ANSA, in merito al bilaterale tenutosi oggi a Bruxelles con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa.
Lahbib, che ha annunciato l’intenzione di recarsi “presto” in Israele e Palestina, ha sottolineato inoltre come da parte palestinese ci sia una “reale volontà di riforma”. “Dobbiamo guardare al day after” ha aggiunto, esortando ad “avanzare verso quello che non deve più essere uno slogan, la soluzione dei due Stati, ma diventare una realtà permettendo ai due popoli di vivere fianco a fianco in pace”.
Khamenei, resistenza ha costretto sionisti a ritirarsi
La Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha commentato su X l’accordo di cessate il fuoco fra Israele e Hamas affermando che la pazienza del fronte di resistenza ha costretto Israele a ritirarsi. “Nei libri sarà scritto che c’era una folla che una volta ha ucciso migliaia di bambini e donne a Gaza! Tutti capiranno che sono state la pazienza del popolo e la fermezza della Resistenza palestinese e del Fronte di Resistenza a costringere il regime sionista a ritirarsi”, si legge nel post.
Hamas: Israele ha colpito il luogo dove era tenuta prigioniera una donna ostaggio
Israele avrebbe preso di mira uno dei luoghi dove sarebbe tenuta prigioniera una delle donne rapite da Hamas il 7 ottobre. E’ quanto sostiene un portavoce delle Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas.
“Dopo aver annunciato l’accordo, l’esercito nemico ha preso di mira un luogo in cui si trovava una delle prigioniere” che dovrebbero essere liberate durante l’attuazione della prima fase dell’intesa, ha affermato Abu Obeida in una nota. “In questa fase qualsiasi aggressione e bombardamento da parte del nemico potrebbe trasformare la libertà di un prigioniero in una tragedia”, ha aggiunto.
Casa Bianca: fiduciosi che accordo possa essere attuato da domenica
Gli Stati Uniti sono a conoscenza dei problemi che restano per chiudere gli ultimi dettagli dell’accordo tra Israele e Hamas per il cessate il fuoco e per arrivare alla liberazione degli ostaggi. A dichiararlo è stato il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, che si è tuttavia detto fiducioso che l’accordo inizierà ad essere attuato domenica.
“Siamo consapevoli delle questioni che il Primo Ministro ha sollevato oggi, e stiamo lavorando su questo. La nostra squadra sul campo sta lavorando con lui e con il suo team per appianare tutti questi problemi e farli avanzare”, ha dichiarato a ‘Meet the Press’ della NBC riferendosi a Netanyahu.
Qatar a Israele, ritiratevi da zona cuscinetto
Il premier qatarino, Mohammed Al Thani, ha esortato Israele a “ritirarsi immediatamente” dalla zona cuscinetto in Siria. Durante una visita a Damasco, al Thani ha definito “la presa della zona cuscinetto da parte dell’occupazione israeliana un atto sconsiderato…”. Lo Stato ebraico “deve ritirarsi immediatamente”, ha aggiunto il premier in una conferenza stampa con il leader siriano Ahmed al-Jolani.
Siria arresta Mansour, un favore ad al Sisi
Le forze di sicurezza siriane hanno arrestato Ahmed al-Mansour, combattente egiziano che dalla Siria, aveva lanciato una campagna social e dato vita a un movimento con l’obiettivo di rovesciare il presidente egiziano Abdelfettah al-Sisi. L’arresto di Mansour, decretato dai suoi stessi ex compagni di HTS, arriva come un segnale di apertura da parte del governo siriano nei confronti di Sisi. Mansour è un predicatore religioso egiziano fuggito in Siria dopo essere stato vittima della violenza della polizia dell’ex presidente Hosni Mubarak nel 2010 e testimone dei massacri compiuti dai militari di Sisi nel 2013. Per anni ha combattuto con Hayat Tahrir Al Sham (HTS), ma la sua popolarità è andata alle stelle in Egitto dopo la caduta del regime di Damasco. Dallo scorso 8 dicembre il combattente-predicatore egiziano ha condiviso video messaggi in cui incita gli egiziani alla rivolta contro Sisi attraverso un hashtag diventato popolarissimo in Egitto: “è arrivato il tuo turno dittatore”.
Casa Bianca, a lavoro con team Netanyahu per superare nodi
“Siamo consapevoli delle questioni che il primo ministro” Netanyahu “ha sollevato oggi e ci stiamo lavorando. Il nostro team sul campo sta lavorando con lui e il suo team per appianare tutto questo e andare avanti”. Lo dice il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.
Il leader siriano: Pronti a una forza Onu di interposizione con Israele
Il leader siriano Ahmed al Sharaa ha detto che il suo Paese è pronto ad accogliere forze Onu in una zona cuscinetto con Israele.
Al Jazeera: 20 palestinesi uccisi in attacco a Jabalia
Almeno 20 persone sono state uccise in un raid dell’Idf alla città di Jabalia, nel nord di Gaza; molte altre sono rimaste intrappolate sotto le macerie degli edifici distrutti e altre ancora hanno riportato ferite gravi. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 72 persone da quando è stato annunciato l’accordo di cessate il fuoco, secondo i dati del Ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas.
Tajani, richiesta Cpi su Netanyahu infondata e inapplicabile
“Noi siamo rispettosi della Corte penale internazionale però abbiamo letto le carte e più volte ribadito che le scelte della Corte non devono mai essere ispirate da principi politici. Riteniamo che non sia applicabile a Netanyau la richiesta” di arresto. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sostenendo che è “difficilmente realizzabile da un punto di vista pratico”. “Sono richieste secondo me non fondate”, ha aggiunto.
“Bisogna essere pragmatici, si può non essere d’accordo sull’interpretazione di Francia e Italia sul mandato d’arresto però poi bisogna anche saperlo applicare, altrimenti diventa una cosa teorica”, ha aggiunto Tajani. Sollecitato dai giornalisti sul caso che coinvolge il presidente russo Vladimir Putin, anch’egli oggetto di un mandato d’arresto della Cpi, il ministro ha affermato che “con la Russia c’è una situazione ben diversa, c’è disappunto e quindi Putin non verrà mai in Italia”.
Gaza, 81 morti nelle ultime 24 ore
Il ministero della Sanità del governo di Hamas a Gaza ha annunciato che almeno 81 persone sono state uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore. Queste nuove vittime portano il bilancio di oltre 15 mesi di guerra a 46.788 morti. 110.453
sono le persone rimaste ferite nella Striscia di Gaza a causa delle ostilità innescate dall’attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese contro Israele il 7 ottobre 2023.
Smotrich, al governo solo se impegno distruggere Hamas
Il partito di estrema destra israeliano Religious Zionism, presieduto dal ministro delle finanze Bezalel Smotrich, rimarrà nel governo di coalizione di Benjamin Netanyahu solo se il primo ministro accetterà il “ritorno di Israele in guerra per distruggere Hamas” dopo la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Lo riportano i media israeliani.
Capo Mossad e team Israele ancora a Doha per dettagli accordo
Il capo del Mossad David Barnea e il team negoziale israeliano sono ancora a Doha per definire i dettagli dell’accordo di cessate il fuoco. E’ quanto apprende il Times of Israel. Israele ha insistito sul fatto che permangono ancora dei dettagli da definire per l’ok all’intesa, tra cui una disputa su quali prigionieri palestinesi saranno liberati. Il primo ministro Benjamin Netanyahu non ha ancora annunciato formalmente l’accordo e ha fatto sapere che si rivolgerà alla nazione solo quando sarà finalizzato. Nel frattempo, il gabinetto di Sicurezza israeliano che avrebbe dovuto riunirsi questa mattina per dare il via libera formale all’accordo e che poi è stato fatto slittare, non si è ancora riunito.
‘Crisi notturna tra Netanyahu e Smotrich sull’accordo’
Il motivo del ritardo nell’annuncio del primo ministro israeliano sull’accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi è “la crisi con il ministro sionista religioso Bezalel Smotrich e gli sforzi di Netanyahu per garantire l’integrità del governo dopo l’approvazione dell’accordo”.
Lo riferisce una fonte molto vicina al dossier citata dalla tv pubblica Kan. Secondo la fonte, gli uffici di Smotrich e Netanyahu erano molto vicini ad un’intesa durante la notte ma è intervenuta una crisi e attualmente “Smotrich rappresenta una vera minaccia per la sopravvivenza del governo”.
Ue adotta un pacchetto di aiuti per 120 milioni a Gaza
“Oggi adottiamo un pacchetto di aiuti per 120 milioni di euro a Gaza per affrontare la crisi umanitaria in corso. Sappiamo che la situazione lì è catastrofica e che i palestinesi hanno urgente bisogno di cibo, forniture mediche, tende e altre protezioni”. Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue Speriamo Eva Hrncirova nel corso dell’incontro con la stampa. Nel complesso gli aiuti umanitari dell’Ue a paesi terzi raggiungeranno quest’anno 1,9 miliardi, ha anche sottolineato.
Gaza, raid dopo la tregua: almeno 73 morti
Sono almeno 73 i palestinesi che sono stati uccisi, tra cui 20 bambini e 25 donne, in raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza da quando è stato annunciato l’accordo di cessate il fuoco. Lo riferisce il portavoce dell’agenzia della difesa palestinese Mahmud Basal all’Afp, aggiungendo che 230 persone sono rimaste ferite.
“A partire da quando è stato annunciato il cessate il fuoco, le forze dell’occupazione israeliana hanno ucciso 73 persone, compresi 20 bambini e 25 donne”, ha spiegato. Altre 230 persone sono rimaste ferite “in bombardamenti che continuano” il giorno dopo l’annuncio.
Israele, no ritiro da corridoio Filadelfia in prima fase
Le IDF non lasceranno il corridoio Filadelfia durante la prima fase dell’accordo. Lo dice l’ufficio dl primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in una nota. “Contrariamente a resoconti fuorvianti, Israele non si ritirerà dal corridoio di Filadelfia. Israele rimarrà nella Fase A del corridoio per l’intero periodo di 42 giorni”, si legge nella dichiarazione.
Cina accoglie accordo tregua, sia rispettato
Pechino accoglie con favore l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e spera che possa essere “efficacemente attuato in modo da raggiungere un cessate il fuoco completo e permanente a Gaza”. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, aggiungendo che la Cina continuerà a fornire assistenza umanitaria a Gaza e a compiere “sforzi positivi” per la ricostruzione postbellica. “Ci auguriamo inoltre che le parti interessate colgano il cessate il fuoco a Gaza come un’opportunità per promuovere l’allentamento delle tensioni locali. La Cina è disposta a collaborare con la comunità internazionale per compiere sforzi incessanti per promuovere la pace e la stabilità in Medioriente”, ha dichiarato ancora Guo.
Protezione civile, a Gaza 73 morti dopo ok a tregua
Almeno 73 palestinesi, tra cui 20 bambini e 25 donne, sono stati uccisi e più di 230 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco. Lo dice la Protezione civile di Gaza secondo quanto riporta Al Jazeera.
Lufthansa riprende i voli per Tel Aviv dal 1° febbraio
Il Gruppo Lufthansa ha deciso di riprendere i voli per Tel Aviv dal 1° febbraio 2025. Lo ha comunicato la compagnia aerea, aggiungendo che “la sospensione già decisa dei voli Lufthansa Group da e per Teheran fino al 14 febbraio incluso rimane in vigore. Lufthansa Group Airlines non volerà a Beirut fino al 28 febbraio incluso”.
Famiglie, ‘solo Netanyahu responsabile se accordo crolla’
Le famiglie degli ostaggi del Forum Haim, facendo riferimento all’annuncio dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui “Hamas ritratta le sue intese”, hanno affermato che “né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi”. Secondo le famiglie, “l’accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi”.
Hamas, nessuna marcia indietro su accordo tregua
Hamas non sta facendo marcia indietro sulle intese raggiunte per una tregua a Gaza. A dirlo è Izzat el-Risheq, alto funzionario di Hamas, che nega con il Times of Israel le accuse secondo cui il gruppo terroristico avrebbe rinnegato alcuni dettagli dell’accordo sugli ostaggi. Il movimento, ha aggiunto, è impegnato nell’accordo annunciato ieri dai mediatori.
L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato due dichiarazioni nelle ultime ore accusando Hamas di fare marcia indietro su diverse questioni e ha sospeso la convocazione del gabinetto di governo che avrebbe dovuto dare il via libera.
Israele rinvia la riunione del governo che dovrebbe dare il via libera alla tregua: “Hamas sta rinnegando punti dell’accordo”
Le autorità israeliane hanno accusato Hamas di aver fatto marcia indietro su alcuni punti dell’accordo di cessate il fuoco annunciato ieri e per questo hanno rinviato la riunione con cui il governo avrebbe dovuto dare il via libera all’intesa. “Hamas sta tornando indietro sui punti concordati e creando una crisi dell’ultimo minuto”, si legge in un comunicato dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il governo israeliano “non si riunirà” per approvare l’accordo, “finché i mediatori non avranno notificato a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi”, si spiega.
Boldrini: “La posizione di Tajani che ha detto che l’Italia non arresterà Netanyahu è fuori della logica e del diritto. E Putin?”
“La posizione del ministro Tajani è fuori dalla logica e fuori dal diritto. La Corte penale internazionale (Cpi) ha già chiarito che non c’è alcuna immunità a cui appellarsi né per Netanyahu né per nessun altro”. Lo dichiara all’agenzia Dire Laura Boldrini, deputata del Pd e presidente del comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. “Secondo questo approccio, lo stesso principio dovrebbe applicarsi anche a Putin. Tajani vuole dirci che se il presidente russo, su cui pende un mandato di cattura, venisse in Italia non sarebbe arrestato?”. L’esponente del Pd aggiunge: “le decisioni della Corte vanno rispettate dagli Stati membri e l’Italia non è da meno, tanto più che lo statuto fondativo della Cpi è stato firmato a Roma. E’ davvero deprecabile questo tentativo di svilire e delegittimare il diritto internazionale e gli organismi che ne garantiscono il rispetto”.
Cinquanta morti a Gaza in raid israeliani dopo l’annuncio della tregua
Sono circa 50 i palestinesi uccisi in diversi raid israeliani che hanno colpito il nord della Striscia di Gaza dall’alba di oggi. È quanto riferisce una fonte medica ad Al-Jazeera. L’intensificarsi dei bombardamenti su Gaza è giunto dopo che i mediatori hanno annunciato il raggiungimento di un accordo su cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. L’entrata in vigore dell’accordo è prevista per domenica.
Netanyahu: Hamas si sta rimangiando alcuni degli accordi per la tregua a Gaza
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas starebbe facendo marcia indietro su alcuni punti dell’accordo annunciato ieri.
Media, due americani in lista ostaggi da liberare in prima fase
Due americani detenuti a Gaza sono sulla lista degli ostaggi da rilasciare nella prima fase di sei settimane dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas annunciato ieri. Si tratta di Keith Siegel e Sagui Dekel-Chen, secondo quanto ha affermato un alto funzionario dell’amministrazione Biden, scrivono i media americani. Siegel fa parte della categoria degli ostaggi anziani, mentre Dekel-Chen era rimasto ferito il 7 ottobre. Il terzo ostaggio americano ritenuto ancora vivo, Edan Alexander, è un soldato e quindi non sarà rilasciato prima della seconda fase di 42 giorni, ma gli Stati Uniti sono impegnati a garantire la sua liberazione, ha dichiarato l’alto funzionario durante un briefing. I corpi di altri quattro americani ancora trattenuti a Gaza saranno consegnati nella terza fase dell’accordo, afferma il funzionario.
Netanyahu, Hamas pretende prigionieri ma Israele ha diritto veto
L’Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma che Hamas “sta chiedendo di dettare l’identità” dei prigionieri palestinesi da rilasciare ma Israele ha il diritto di veto sul rilascio di “assassini di massa che sono simboli del terrore”. In una dichiarazione rilasciata stanotte e citata dai media locali, l’ufficio di Netanyahu accusa quindi il movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza di cercare di “tornare indietro” sui termini dell’accordo di tregua relativi al rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. “Tra le altre cose, in contrasto con una clausola esplicita che dà a Israele il diritto di porre il veto sul rilascio di assassini di massa che sono simboli del terrore, Hamas sta chiedendo di dettare l’identità di questi terroristi”, si legge nel comunicato. “Il primo ministro ha incaricato il team negoziale di rispettare gli accordi presi e di respingere categoricamente i tentativi di ricatto dell’ultimo minuto da parte di Hamas”, viene aggiunto.
Protezione civile Gaza, 7 morti dopo attacco israeliano
Almeno sette persone sono morte a seguito di nuovi attacchi da parte delle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza. “Il nostro equipaggio ha recuperato 5 morti e più di 10 feriti da sotto le macerie di una casa bombardata dall’esercito israeliano nell’area di Al-Rimal, a ovest di Gaza City”, ha dichiarato con un comunicato l’Agenzia della Protezione civile di Gaza. Altre due persone sono morte in un attacco “all’incrocio di Al-Shàbiya, nel centro di Gaza City”, ha aggiunto l’Agenzia. Gli attacchi arrivano un giorno dopo che è stato annunciato un accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi tra Israele e Hamas.
Gaza: Jihad palestinese, accordo di tregua ‘onorevole’
La Jihad islamica palestinese ha salutato come “onorevole” l’accordo di cessate il fuoco raggiunto per la Striscia di Gaza. “Il nostro popolo e la sua resistenza hanno imposto un accordo onorevole per fermare l’aggressione” israeliana, afferma il gruppo militante in una dichiarazione citata dai media locali. La seconda organizzazione islamista dopo Hamas nell’enclave palestinese aggiunge che rimarrà “vigile per garantire la piena attuazione di questo accordo”.
Biden, intesa Gaza negoziata da mio team, Trump tenuto informato
Nel suo discorso di addio alla nazione, Joe Biden ha ribadito che “l’accordo su Gaza è stato negoziato dalla mia amministrazione ma verrà implementato dalla futura amministrazione, che è stata costantemente informata”.
Lula, accordo porta speranza, ora serve soluzione duratura
Il presidente brasiliano Luiz Inàcio Lula da Silva ha affermato che l’accordo per un cessate il fuoco a Gaza porta “speranza”, ma ad esso deve seguire una soluzione “duratura” alla guerra. “L’interruzione del conflitto e il rilascio degli ostaggi possono contribuire a costruire una soluzione duratura che porti pace e stabilità a tutto il Medio Oriente”, ha scritto Lula sui social media. Il ministero degli Esteri brasiliano in un comunicato ha esortato le parti a “rispettare i termini dell’accordo e a garantire la cessazione permanente delle ostilità, il rilascio degli ostaggi e l’ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari a Gaza”. Inoltre, il ministero degli Esteri ha chiesto di garantire le “condizioni necessarie” per l’avvio dell'”urgente processo di ricostruzione” di Gaza dopo 15 mesi di conflitto.
Iraq, bene la tregua, ora aiuti immediati a Gaza
L’Iraq promuove l’accordo per i cessate il fuoco tra Israele e Hamas e sollecita l’invio immediato di aiuti a Gaza. Bisogna “consentire immediatamente l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi” e c’è la necessità di “intensificare gli sforzi internazionali per ricostruire” le aree danneggiate durante l’offensiva israeliana su Gaza, ha affermato il ministero degli Esteri iracheno.
Netanyahu, dettagli finali accordo da completare
“Una dichiarazione ufficiale del primo ministro Benjamin Netanyahu sarà rilasciata solo dopo il completamento dei dettagli finali dell’accordo, su cui si sta lavorando al momento”. Lo ha fatto sapere l’ufficio del leader israeliano dopo l’annuncio dell’accordo sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi.
Soccorritori, 20 morti a Gaza da annuncio accordo
Sono venti i palestinesi uccisi da raid israeliani a Gaza da quando è stato annunciato l’accordo per un cessate il fuoco nella Striscia. Lo hanno riferito i soccorritori della Difesa civile nella Striscia, gestita da Hamas.
Netanyahu chiama Trump-Biden, “grazie per aiuto su intesa”
Benyamin Netanyahu ha appena parlato con Donald Trump e lo ha ringraziato per l’aiuto nel promuovere il rilascio degli ostaggi e aver sostenuto Israele a porre fine alla sofferenza degli ostaggi e delle loro famiglie. Lo riferisce l’ufficio del premier israeliano. Netanyahu ha chiarito “di essere impegnato a riportare a casa tutti gli ostaggi con ogni mezzo possibile” e ha elogiato Trump per le sue parole secondo cui gli Usa lavoreranno per garantire che Gaza non diventi mai più un rifugio per il terrorismo. Successivamente, il premier ha parlato con Joe Biden, ringraziando anche lui per l’aiuto nel promuovere l’accordo.