Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Io e mia moglie siamo una coppia lesbica di Chicago, mamme orgogliose di un figlio trans diciassettenne stupendo e vivace. Michael è un ragazzo fantastico, e abbiamo sempre avuto un rapporto stretto. Da poco ho scoperto che ha praticato sesso penetrativo con uomini conosciuti su un’app d’incontri. Lo abbiamo capito da alcune macchie di sangue trovate nel bucato che avevamo scambiato per metrorragie. Poi una visita dal medico e una successiva diagnosi di clamidia hanno fatto venire a galla tutto. Dopo questa scoperta – e una lunga predica su come praticare sesso sicuro – vivo nel terrore. Sono spaventatissima all’idea che nostro figlio subisca violenze sessuali, che possa vivere un trauma emotivo per colpa di qualche feticista o che si prenda una brutta malattia sessualmente trasmissibile . I miei istinti mi suggeriscono di mettermi in aspettativa dal lavoro, portarlo fuori città e parlargli a perdifiato finché non avrà capito i pericoli del suo comportamento. È una reazione esagerata? Ci sono terapeuti specializzati in questo ambito? Questa situazione potrà risolversi per il meglio? Voglio disperatamente fare quello che è giusto per mio figlio, e lui si comporta come se la cosa non fosse poi così grave, mentre i miei istinti materni mi gridano di stroncarla sul nascere.
– Manic Over My Son
La fase della vita che sta attraversando vostro figlio – la transizione dall’infanzia all’autonomia dell’età adulta, che i ragazzi affrontano senza una corteccia prefrontale del tutto sviluppata – è piena di rischi, ma tu non puoi proteggerlo da tutto quanto.
Allargando per un attimo l’inquadratura: nell’Illinois, l’età del consenso è diciassette anni. Non voglio impelagarmi in un dibattito su quanto sia appropriata, ma il numero è quello. Perciò su questo non è stata infranta alcuna legge. Sono però state violate delle altre politiche: vostro figlio è troppo giovane per stare su app come Grindr, Scruff o Sniffies, per le quali bisognerebbe avere almeno diciott’anni, ed è innegabile che per i minorenni siano fin troppo facili usarle. E sebbene sia sempre rischioso incontrarsi con degli sconosciuti, le app sono pur sempre una parte normale della vita gay, e il luogo dove la maggior parte delle persone queer trova un partner, occasionale e non. Inoltre, la maggior parte degli uomini gay e bisessuali che conosco sotto i trentacinque anni, sia cis sia trans, hanno cominciato a usare le app non appena hanno compiuto diciott’anni: hanno fatto esperienze belle e brutte, e a volte sono dovute intervenire le loro mamme, ma perlopiù sono sopravvissuti e hanno imparato dai propri errori.
Riprendendo il discorso: il tuo istinto di “stroncare la cosa sul nascere” è comprensibile – ami tuo figlio e vuoi proteggerlo dal genere di adulti stronzi che attaccano la clamidia agli adolescenti – però il tuo piano non funzionerà. Se pure trascinassi tuo figlio a Peoria, potrebbe comunque scaricare le app d’incontri. E poi ha diciassette anni, Moms, non quattordici… il che significa che è quasi adulto, e presto sarà libero di fare le sue scelte.
Quindi, invece di rinchiudere tuo figlio nel seminterrato per il prossimo anno, fagli fare la prep, continua a comunicare con lui (puoi parlargli a perdifiato anche a casa) e insieme a tua moglie fagli capire che le sue mamme sono disponibili e pronte a intervenire in caso di emergenza. Serve un bel discorso sulla necessità di test periodici sulle malattie a trasmissione sessuale: chiedigli dove va e chi incontra, e digli – da parte mia – che non ci si può fidare degli uomini adulti che si scopano i ragazzini. E poi, se già non lo hai fatto, trovagli un terapeuta specializzato in adolescenti trans, e scegli uno o due adulti presenti nella sua vita – persone che conosci e di cui ti fidi – a cui tuo figlio possa rivolgersi per ricevere consigli discreti.
Quanto al farsi traumatizzare emotivamente da un feticista: i tuoi timori sono comprensibili. Purtroppo, per te e per tuo figlio è difficile tracciare un confine netto fra gli uomini cis attratti dai ragazzi trans per i motivi giusti, e quelli che invece li feticizzano probabilmente tuo figlio ha già incontrato entrambe le categorie). Però non tutte le persone attratte dai ragazzi trans sono feticiste e tuo figlio incontrerà uomini attratti da ogni suo aspetto – compreso il suo essere trans – e altri che invece sono interessati a lui solo per un motivo. Prima imparerà a distinguere i primi dai secondi e meglio sarà. E come tutti gli uomini gay e bisessuali, vivrà esperienze che lo faranno sentire usato, umiliato e disumanizzato, e altre in cui si sentirà potente e desiderato (e se prima di imbarcarsi in queste esperienze avrà già cominciato la prep, non dovrai temere che ne esca con una malattia mortale).
Oltre a fargli cominciare subito la prep e a toglierlo dalle app finché non avrà diciott’anni (dovrà acconsentire a controlli periodici del cellulare, pena la confisca del medesimo), dovresti incoraggiare tuo figlio a riconoscere quanto vale sessualmente. Alcune persone trans sono convinte che nessuno le voglia, Moms, perciò si attaccano – e saltano addosso – al primo che gli dimostra interesse. Una delle lezioni che tuo figlio dovrà trarre dalle esperienze vissute finora sulle app è questa: nel mondo esistono uomini interessati a lui.
Il che significa che dovrà aspettare quelli interessati a lui non solo in quanto trans, ma in quanto persona. Quelli cioè disposti a fare un discorso sulla sicurezza, invece di chiedergli tra quanto può essere a casa loro,che magari vorranno davvero frequentarlo anziché andarci solamente a letto. Ho visto con i miei occhi amici trans passare da una mentalità “nessuno mi vuole, devo prendermi quel che passa il convento”, a una “mi vogliono in tanti, posso permettermi di scegliere”. Gli ha cambiato la vita.
Ti aspettano anni difficili, Moms, ma con te e tua moglie al suo fianco, sono sicuro che tuo figlio riuscirà a superarli indenne. In bocca al lupo.
Io e la mia partner stiamo insieme da quasi vent’anni. Il nostro amore reciproco è più forte che mai, ma la vita sessuale ha qualche intoppo. Ne abbiamo parlato tanto, e pur avvertendo entrambi questo sbilanciamento, la cosa è particolarmente frustrante per lei. Una cosa che ha sempre acceso la nostra immaginazione è l’idea che lei vada con qualcun altro. Nel corso degli anni l’abbiamo esplorata per gioco: guardando profili altrui sulle app, scambiandoci foto e anche mettendo in scena situazioni in cui lei si fa una scopata con un altro. Sul momento è eccitante, poi però ricadiamo sempre nella vecchia routine. Di recente però si è smosso qualcosa. Le è caduto l’occhio su un collega. Mi ha fatto presente di essere attratta da questa persona, e pare che l’interesse sia ricambiato. Lui, benché timido, si è messo a flirtare a sua volta, facendole regalini premurosi e invitandola fuori a bere. Date le nostre fantasie condivise, e per desiderio di farla felice, ho lasciato che la cosa proseguisse. Il problema è che provo sempre più timore e gelosia. E se la cosa si facesse più seria? Se a un certo punto mi mettesse da parte? Lei mi tranquillizza dicendo che vorrà sempre tornare a casa da me, ma queste paure mi assillano. Come faccio a gestire questi sentimenti senza perdere il legame che abbiamo faticato tanto a creare?
– Apprehensive Now Getting Super Tense
Giusto per essere sicuro di capire bene: tu e la tua partner di lungo corso siete ancora innamorati ma non scopate più tanto, e questo è un problema più per lei che per te. Però l’unica cosa che ti fa davvero venire voglia di scoparla sono le fantasie condivise in cui lei va con un altro. Non tu che vai con altri, Angst, ma solo lei. Ed eccolo che arriva.
Allargando per un attimo l’inquadratura: io non so se tu sia una cuckqueen, un cuckold o un cuck (una donna, un uomo, o una persona di genere neutro che si eccita a farsi tradire), perché nella tua lettera non c’è nulla che lo indichi esplicitamente. Rispetto le identità non binarie e i pronomi neutri – perché non sono Mark Zuckerberg, cazzo – però può essere difficile fornire consigli sessuali pratici quando non si conosce il sesso (assegnato o no) delle persone coinvolte. Per esempio, Angst, essere stato socializzato da maschio potrebbe influire sulla tua reazione al flirt tra la tua partner e il collega; al contrario, se la tua partner è stata socializzata da donna, avere un’avventura sessuale potrebbe esporla a un rischio maggiore di violenze, gravidanza e infezioni a trasmissione sessuale.
In ogni caso, voglio dare per scontato che tua sia un cuck o qualcosa di simile, Angst, perché c’è qualcosa che ti eccita all’idea che la tua partner (e non tu) scopi in giro. Venus, la conduttrice del Venus Cuckoldress Podcast, nonché la persona più esperta sul pianeta in fatto di relazioni cuckold, definisce la pratica come “una relazione aperta solo da un lato”, che sostanzialmente è quello di cui mi parli. Nella sua trasmissione Venus parla anche molto di una cosa che lei definisce “angoscia cuck”, che mi pare ti descriva alla perfezione.
“Una delle cose che attiravano dei cuckold era la loro capacità di trasformare qualcosa di potenzialmente scomodo e doloroso – la partner che ha un’esperienza sessuale con un’altra persona – in qualcosa di piacevole e divertente”, dice Venus. “E anche se i cuck vivono forti sensazioni di gelosia, dubbio e ansia, per loro l’angoscia fa parte dell’eccitazione. Ma può essere una grossa fonte di paura e disagio, specialmente se si è alla prima esperienza”.
Come superare l’angoscia e imparare a godersi le scappatelle della tua partner nella realtà e non solo nelle fantasie?
“L’unico modo di arrivare sereni alla fine di un’esperienza cuck è buttarcisi a capofitto”, spiega Venus. “Con questo non intendo che uno debba gestire tutte queste emozioni potenti da solo! La tua partner ha un ruolo decisivo nell’aiutarti a viverle. Può scriverti una deliziosa letterina rassicurante, che potrai aprire in caso di necessità assoluta, o impegnarsi a trovare ogni settimana un momento per fare il punto della situazione e ritagliarvi del tempo da trascorrere felicemente insieme”.
Raccomanderei poi alla tua partner di scoparti come se non ci fosse un domani subito dopo essere andata insieme al collega – sempre che sia opportuno scoparselo – perché stando ai cuck il sesso rivendicativo è la parte migliore.
“Fra le altre cose, ho scoperto che i cuck si aiutano molto sostenendosi a vicenda nei momenti di ansia”, aggiunge Venus, “quindi prova anche a fare amicizia con altre coppie alle prese con dinamiche simili. Da ultimo consiglierei uno specialista in sessuologia somatica, che possa darti degli esercizi da fare a casa per aiutarti a rilassare il corpo e la mente quando l’angoscia diventa difficile da gestire. Con il passare del tempo, il turbine di emozioni e sentimenti che si provano quando si è cuck si placherà, e potrete godervi entrambi l’amore fortissimo, la fiducia e il legame che contraddistinguono questo tipo di relazione”.
Seguite Venus su BlueSky e ascoltate il suo podcast.
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Sono un uomo di trentasette anni con un partner di trentacinque. Siamo entrambi gay e cisgender, e di recente lui ha cominciato ad assumere un profilo asessuale. Quel poco di intimità fisica e sessuale che abbiamo avuto all’inizio della nostra relazione di quasi tre anni è scomparso da un pezzo. Oggi lui mi dice che il sesso con un partner non gli è “mai piaciuto davvero tanto”, ma che si sentiva costretto a “farlo” perché è quello che ci si aspetta dagli uomini gay. Gli piace darsi piacere da solo quando sta “per i fatti suoi”, ma non è interessato a condividere con me quel tempo e quell’energia. Da Scorpione, il fatto che il mio partner non voglia fare sesso con me mi fa pensare: “Se non mi puoi scopare allora non mi ami”, e da lì in poi precipita tutto. Abbiamo già discusso della mancanza di sesso nella nostra vita, e non cambia mai nulla perché lui non prende l’iniziativa, e alla fine di questi discorsi ribadisce sempre che per lui non è importante. Io non mi ero mai davvero considerato una persona tanto fissata con il sesso, eppure avverto la sua assenza come una mancanza fondamentale. Mi puoi aiutare?
– Sexual Needs Aren’t Getting Satisfied
Se ti conoscessi di persona, Snags, verrei a casa tua per aiutarti a fare i bagagli. Visto che però non è così, posso solo raccomandarti di farlo da solo. Il tuo fidanzato non è quello che pensavi che fosse quando lo hai conosciuto, e – voglio dirlo con il maggior tatto possibile – non è neppure chi pensava di essere lui. Perciò, anche se tutto il resto funziona, il sesso non sta funzionando, e tu non avevi intenzione di imbarcarti in una storia che ne era priva. E casomai avessi bisogno di sentirtelo dire, Snags, il tuo orientamento (gay e allosessuale) è legittimo tanto quanto il suo (gay e asessuale), perciò hai tutto il diritto di troncare la relazione, per quanto adorabile lui possa essere in tutto il resto, perché non ti scopa come vuol essere scopato uno Scorpione a (la mia posizione ufficiale è che l’astrologia è una puttanata, Snags, ma se dare la colpa alle stelle ti rende più facile mettere fine alla relazione, fai pure).
Ps. È sempre meraviglioso rendersi conto di essere poliamorosi o asessuali – e chi vorrebbe negare le ali a un angelo? – ma la persona con cui ci si è sposati o fidanzati quando ci si credeva monogami o asessuali non è obbligata ad accettare una relazione aperta o priva di sesso. Certo, si può scegliere di amare, sostenere e restare, ma si può altrettanto legittimamente scegliere di amare, sostenere e andarsene (la mia posizione ufficiale è che la monogamia e il poliamore sono modelli relazionali, non orientamenti sessuali; una cosa che facciamo, non qualcosa che siamo).
Pps. Magari potresti far funzionare una relazione platonica – in cui tutti e due vi amate, ma tu ti scopi altra gente – però questo tipo di rapporti funzionano solo se entrambe le persone sono disposte a portarli avanti (la mia posizione ufficiale è che tutte le relazioni, se durano abbastanza a lungo, diventano platoniche).
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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